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Stress da esperienze negative: come superarlo?

I traumi. Come vivere un'esperienza traumatica e quanto conta l'importanza che noi attirbuiamo a un evento

Stress da esperienze negative: come superarlo?

Definiamo trauma una minaccia che l'individuo vive come un abbassamento (a volte addirittura un annullamento) della propria capacità di affrontare la vita in modo adeguato alle circostanze. Di fronte a una minaccia (reale o presunta) alla nostra esistenza possiamo avere le reazioni più svariate.

 

E' interessante notare che le conseguenze emotive (e quindi comportamentali) sono simili sia nel pericolo vero sia in quello presunto. Così, qualunque evento percepito come minaccia o come perdita, può rientrare sotto la voce "traumi". Non esiste quindi una categoria di "veri traumi" contrapposta a una di "finti traumi". Potremmo distinguere, caso mai, traumi con la "T" maiuscola e traumi con la "t" minuscola. Nella vita quotidiana molti avvenimenti ci possono disturbare, leggermente o in maniera seria. Questo dipende, soprattutto, dal significato che gli attribuiamo. Il modo soggettivo di vivere un'esperienza come traumatica, risulta evidente quando prendiamo in esame avvenimenti come l'essere bocciati a scuola, il sentirsi dire che non si è attraenti o esperienze come perdere il proprio gatto investito da una macchina. Non tutti reagiamo allo stesso modo. La gravità che riveste per noi il fatto dipende in massima parte dall'importanza che gli attribuiamo.

 

I traumi con la "t" minuscola sono innumerevoli e la vita ne è piena. Spesso hanno come risultato il far provare all'individuo sentimenti simili ai traumi maggiori e indurre condizionamenti a volte anche estesi e che vanno ben oltre al fatto in sè. Tutto ciò che disturba una persona nel tempo presente ha nella maggior parte dei casi una traccia nel passato: questo permette di risalire all'origine del disturbo anche quando è sconosciuto. Gli avvenimenti negativi, poi, vengono registrati dalla mente che li tiene in una specie di stato di "attesa" nei propri archivi. In questo modo possono venire "risvegliati" in qualunque momento, anche, e soprattutto, in modo inconsapevole.

 

Ciò che rende pericoloso un vecchio trauma, quando non è stato "digerito", è la possibilità di rivivere nel presente l'emozione che abbiamo provato allora (rabbia, paura o altro) se c'è un elemento in grado di "riattivarla".

Qualsiasi fattore può essere scatenante, anche il più impensato, pure se apparentemente non ha niente a che vedere con l'episodio che abbiamo vissuto tempo prima. Certi comportamenti "irrazionali" o "illogici" ci danno la misura del potere che hanno i traumi passati non risolti. Il risultato è quello di "rivivere", adesso, lo stato emotivo che abbiamo provato allora, con quello che ne segue, cioè comportamenti, pensieri, decisioni che ci disturbano.

 

Per analogia, potremmo, paragonare i traumi a delle schegge conficcate nel corpo; l'unico modo di star meglio è toglierle senza bisogno di assumere farmaci dall'efficacia solo momentanea. Togliere le schegge significa liberarsi dal problema, evitando che esso si ripresenti al minimo stimolo. Una tra le procedure più avanzate per rendere inoffensive le conseguenze indesiderate dei traumi, come le emozioni negative e i comportamenti non adeguati alle circostanze, si chiama RIT (Riduzione degli Incidenti Traumatici).

E' una tecnica semplice e rivoluzionaria che richiede un training specifico, è sistematica e non giudicante e si attua in sedute individuali.
Questa tecnica favorisce lo sviluppo della consapevolezza nell'individuo, così da permettergli di affrontare la vita in modo più adeguato, e liberarlo da condizionamenti dovuti ad eventi spiacevoli del passato, riconoscendo ad ogni individuo la capacità di guarire da solo.
RIT è guidata da una persona addestrata, chiamata "Facilitatore", che agevola cioè la presa di coscienza nell'altro, senza interpretazioni né valutazioni, seguendo dei passi ben precisi. Il risultato che si ottiene è quello di sciogliere o trasformare l'energia cristallizzata nel trauma, ovvero di renderlo un ricordo "inoffensivo" per la persona che lo ha vissuto.
Basato sull'Approccio Centrato sulla Persona, RIT è stato affinato per promuovere la crescita personale e lo sviluppo delle potenzialità umane, nel corso degli anni '80, dal Dott. Frank A. Gerbode, medico psichiatra americano.
RIT è definita come "Power Therapy" nel trattamento del "Disordine Post-Traumatico da Stress" (PTSD).

 La formazione di facilitatori in RIT è curata dall’Istituto di Metapsicologia Applicata, l'unico centro autorizzato in Italia.