Intervista

Festival del Cinema Indiano 2011

A dicembre siamo invitati a Firenze per assistere al passaggio dell'India presso un antico cinema italiano. E mentre ci godiamo l'attesa, eccovi qualche anteprima del programma e un'intervista-lampo a Selvaggia Velo, organizzatrice del River to river

Festival del Cinema Indiano 2011

River to River, Festival cinema indiano 2011: la location

La città di Firenze ospita anche quest’anno il River to River, Festival del Cinema Indiano 2011 (River to River, Florence Indian Film Festival 2011), giunto alla sua undicesima edizione. Il Festival ha inizio venerdì 2 dicembre, per terminare l’8 dicembre. River to River 2011 è stato realizzato grazie al Patrocinio dell'Ambasciata dell'India di Roma e sotto la tutela della Fondazione Sistema Toscana-Mediateca Regionale, all'interno della Cinquanta Giorni di Cinema Internazionale a Firenze.

Le proiezioni dei film si terranno all'Odeon, caratteristico cinema anni Venti situato nel centro storico della città, in piazza Strozzi, a pochi passi da Piazza Duomo, dieci minuti a piedi dalla stazione di Santa Maria Novella.

 

River to River, Festival del Cinema Indiano 2011: i contenuti

River to River è il primo festival nel mondo interamente dedicato al cinema indiano e a film riguardanti l’India. La prima edizione del festival risale al 2001, e già a partire da allora sono stati accolti molti film sull’India, includendone altri provenienti da paesi vicini, quali Sri Lanka, Nepal, Pakistan e Bangladesh. L’India è nota per il gran calderone-masala rappresentato dal cinema mainstream di Bollywood. L’industria cinematografica di Bollywood arriva a produrre fino a 800 pellicole l’anno; sono film dai contenuti tradizionali, amori a lieto fine, immancabili cori, lunghissime danze scenografiche, mai sesso o baci.

L’obiettivo del River to River Festival è invece quello di far conoscere a tutti il B-Side del cinema indiano, il lato parallelo e indipendente della produzione: lungometraggi, cortometraggi, documentari che raccontano un’India spesso lontana dai musical, dai lustrini e dal lieto fine imposti dal filone commerciale. Questo tipo di cinema mette in mostra spesso un’India imperfetta, si prende gioco di alcuni schemi, ma sempre con delicatezza, ride, piange e mangia fiori mostrando insime anche il lato crudele di un paese che non nasconde nulla.

 

River to River, Festival del Cinema Indiano 2011: assaggi del programma

Il Film Festival fiorentino ha contribuito, già dai primi anni della sua nascita, a far conoscere film indiani che sono stati successivamente pluripremiati dalla critica internazionale. Si tratta, per fare qualche esempio, del film Monsoon Wedding (2001) di Mira Nair, che ha vinto il Leone d’Oro a Venezia. Sullo stesso tema, i matrimoni combinati, ma in una versione più drammatica, si ricorda Devdas (2002) di Sanjay Leela Bhansali, con la bellissima attrice Aishwarya Rai, che è stato proiettato anche a Cannes. Nel frattempo e parallelamente il Festival cresce e arriva a ospitare personalità di spicco come l’attore e regista bengalese Rahul Bose, autore di Everybody says I’m fine!, a sua volta premiato al Palm Springs International Film Festival 2003.

Tra nomi più o meno noti di giornalisti, attori e registi che si sono alternati come ospiti nel corso degli anni, e che si possono leggere tra le pagine dedicate del sito River to River, Indian Film Festival, arriviamo al 2010. Durante la decima edizione ricordiamo Aparna Sern, autore, tra gli altri, di The Japanese Wife, vero e proprio poema d’amore a distanza, e Onir, regista di I Am, nato nel lontano Bhutan. Questo film, strutturato sulla base di quattro brevi storie, esplora temi delicati, come l’abuso infantile e le relazioni tra lo stesso sesso. Il film è stato premiato, oltreché al Festival del Cinema Indiano di Firenze, anche come Migliore Film al London Asian Film Festival.

Dulcis in fundo, il contributo documentaristico è onnipresente: ayurveda, medicina olistica, yoga , meditazione, tradizioni indiane. L’apporto dell'India nel settore vastissimo delle cure naturali è notevole e tocca diversi settori (alimentazione, pratica sportiva, massaggi, cure) e riceve spazio tra le proiezioni. L’India è prima di tutto una cultura in cui il concetto di salute, cibo, vita, malattia, natura, medicina e morte non sono scissi, ma dialogano per vie molteplici, instaurandosi armoniosamente nel confuso e polveroso vivere quotidiano delle strade di laggiù, qui mirabilmente riportato sul grande schermo.

 

River to River, Festival del Cinema Indiano 2011: la parola al direttore

Una breve intervista rubata al direttore del River to River, Selvaggia Velo:

Quando è nato e come si è evoluto il Film Festival?

  • Il Festival è nato nel 2001 come il primo nel mondo dedicato ai film indiani e sull'India. Negli anni ha mostrato i diversi aspetti del pianeta India, invitando anche i protagonisti a raccontare le loro esperienze sul set.

Come procede con l’organizzazione dell’edizione 2011?

  • Quest'anno River to River compie undici anni e, con molte difficoltà dovute ai tagli dei contributi pubblici, si terrà comunque, a partire dal 2 all'8 dicembre presso il cinema Odeon di Firenze.

Può raccontare qualche chicca in anteprima?

  • Stiamo ancora finendo la selezione dei film in concorso, quindi posso solo dire che il Festival dedicherà la retrospettiva 2011 al Premio Nobel per la letteratura Rabindranath Tagore, a 150 anni dalla sua nascita, avvenuta nel 1861, data questa importante anche per il nostro Paese che ha festeggiato proprio quest'anno i 150 anni dell'Unità nazionale.

Immagine | Smithsonianapa.org