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Malinconici? Provate lo yoga della risata!

Molte intramontabili pagine del celebre “Nome della Rosa” hanno come argomento di speculazione proprio il riso. Nell’invitare il lettore a cimentarsi con questo classico della letteratura, qui affrontiamo il tema da tutt’altro punto di vista, ma condividendo una delle tesi del libro: l'importanza di ridere, soprattutto per combattere la malinconia. Scopriamo lo yoga della risata

Malinconici? Provate lo yoga della risata!

Il trend più consolidato nell’evoluzione dello yoga in occidente è quello che vede un graduale, ma inesorabile, spostamento della disciplina verso declinazioni sempre più “ginniche” e meno introspettive: l’acroyoga, il power yoga, il yogilates vanno tutti in questa direzione.

Desta pertanto particolare attenzione il tipo di yoga che ci apprestiamo a presentarvi: ormai quasi al compimento del suo ventesimo anno, ecco a voi lo yoga della risata!

 

Da un'intuizione alla metodologia: come nasce lo yoga della risata

Lo yoga della risata non è dunque una tipologia di yoga recente, ma sicuramente è meno nota delle sue parenti “fitness-style” e, al contrario di queste ultime (nella maggioranza dei casi), non è stata partorita da istruttori alla moda, ma è frutto della ricerca del medico indiano Madan Kataria.

Il presupposto della sua intuizione risiede nel fatto che il cervello non distingue tra risata autentica e risata “forzata” tanto da reagire ad entrambe nello stesso modo: in altre parole, tra la risata che nasce quando ascoltiamo una battuta divertente o quando vediamo un film comico e quella che ci disegnamo sul volto guardandoci allo specchio, per il nostro cervello, non c’è alcuna differenza.

Perché dunque non sfruttare questa modalità al fine di ottenere i benefici di un riso vero attraverso un riso auto-indotto? Il dottore mette in pratica questa riflessione e organizza dei veri e proprio meeting per attuarla. Nascono così i club della risata e, con essi, la sistematizzazione di una metodologia che prende il nome di "yoga della risata".

Inevitabili però le iniziali difficoltà: se far piangere è (relativamente) facile, ridere è tutta un’altra storia. Come ci si “forza” a ridere? Cosa ci fa ridere? Come superare gli imbarazzi inevitabili che questa proposta del dott. Kataria porta con sé?

 

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A lezione di yoga della risata

Il sito ufficiale dello yoga della risata ci aiuta a comprendere come si articolano queste allegre classi. Innanzitutto si parte proprio con degli esercizi disinibenti e buffi, come parlare "gibberish" (emettere suoni senza senso) oppure battere le mani e vocalizzare ho, ho, ha, ha.

Il cuore della lezione sono i cosiddetti “esercizi di risate” diretti e guidati dall’insegnante che fornisce di volta in volta le indicazioni necessarie. Controllo del respiro, stretching, meditazione e rilassamento finale sono tutti elementi che ricorrono frequentemente nella lezione.

Questa metodologia di yoga apporterebbe notevoli benefici, tanto a livello fisico che mentale: è un ottimo antistress, ossigena il sangue, stimola il sistema immunitario e le funzioni respiratorie.

Ha una sua valenza nel miglioramento delle relazioni inter-personali perché agisce sul proprio atteggiamento mentale aiutando ad affrontare le situazioni con maggiore leggerezza a tutto vantaggio del rapporto con se stessi e con gli altri. Impliciti i benefici sull’umore e sulla sensazione di allegria che questa disciplina reca in se stessa e regala a chi la pratica.

 

Una disciplina che ci mette in gioco

Come appare chiaro da questa breve introduzione, ci troviamo di fronte ad una pratica che definire “yoga” è un po’ azzardato, quantomeno nell’accezione più immediata del termine (infatti, non a caso, una sezione del sito è utilizzata proprio per spiegare l’accostamento). In ogni caso, indubbiamente non presenta controindicazioni ed è adatta a tutte le età.

Trovo molto interessanti gli studi che supportano la validità scientifica di questo metodo così come la filosofia alla sua base che esorta a guardare la vita con maggiore positività nonostante l’epoca buia nella quale viviamo: il motto dei club della risata è infatti “Fai finta fino a quando non è reale” ovvero, spiega il sito “Immaginate la chimica della felicità, fino a quando non è reale”.

Senza arrivare alle esagerazioni irrazionali o fideistiche, effettivamente imparare a cambiare la prospettiva molte volte è assai utile specie se si esercita la capacità di cogliere i lati luminosi dell'esistenza.

È però altrettanto vero che, a mio avviso, non tutti sono portati o disposti a mettersi tanto in gioco quanto questa attività richiede: sia per timidezza, carattere, inibizioni personali molti potrebbero trovarsi in difficoltà di fronte ad una metodologia che, con forza, esorta ad uscire dalla propria “confort zone” e ad affrontare molte inibizioni. Tale confronto con se stessi può essere stimolante e entusiasmante, ma non è detto sia privo di frustrazioni.

Questo articolo vi ha incuriosito e volete provare a lasciarvi andare? Ecco i vari club della risata in Italia. Se invece siete indecisi… provate a pensare che: “Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo”…

Per chi fosse interessato, di seguito troverete molti interessanti video riguardanti lo yoga della risata!

 

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