Re Soil foundation, la fondazione nata per salvare il suolo
Re Soil Foundation nasce per salvaguardare uno dei beni più importanti e sottovalutati del Pianeta: il suolo, minacciato da decenni da pratiche invasive e insostenibili.
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©Resoil Foundation
Calpestato, abusato e spesso dimenticato nella sua importanza: il suolo, risorsa primaria non rinnovabile, è fondamentale per la vita sulla Terra. Per promuovere l'importanza e l'urgenza di mettere al centro dell'agenda politica internazionale la sua tutela, nasce la fondazione Resoil Foundation, che si pone l’obiettivo di dare impulso a un reale cambiamento a partire dal concetto chiave di rigenerazione territoriale.
Al motto di “Regeneration for a clean and healthy soil” (rigenerazione per un suolo pulito e in salute, NdR) , Re Soil Foundation si propone come punto di rifermento per fare rete, raccogliendo attorno a sé le realtà più virtuose e proseguire insieme il cammino verso la transizione.
Abbiamo chiesto a Giulia Gregori, Responsabile Pianificazione strategica e Comunicazione istituzionale di Novamont e membro del CdA di Re Soil, di raccontarci le origini e gli obiettivi del progetto.
Un’alleanza per la tutela del suolo. Quando e perché è stata creata Re Soil Foundation?
Re Soil Foundation è stata creata a inizio 2020 da Novamont, dal Politecnico di Torino, dall'Università di Bologna e da Coldiretti, con l'obiettivo di dare impulso a un reale cambiamento per la qualità della vita e la decarbonizzazione del nostro sistema, a partire dalla tutela del suolo e dal concetto chiave di rigenerazione territoriale.
Un compito che si lega a filo doppio con gli obiettivi del Mission Board for Soil health and food, istituto dalla Commissione europea lo scorso anno.
Pochi sanno che un terzo dei suoli mondiali è degradato e nell'Unione europea il 60% dei terreni è reso malsano a causa di pratiche di gestione scorrette, erosione, cambiamenti climatici ed eccessiva urbanizzazione. In Italia poi, il 21% del territorio è a rischio desertificazione.
Quali sono gli obiettivi di fondo?
Nello specifico la Fondazione mira a connettere le conoscenze scientifiche, tecnologiche, ambientali ed umanistiche per creare consapevolezza sul tema del suolo e sull’importanza del recupero della materia organica, supportando lo sviluppo di sistemi virtuosi di raccolta dei rifiuti organici e di sistemi e impianti per il loro trattamento, la promozione di sistemi di monitoraggio e di elevati standard di salute e fertilità dei terreni.
Intende rafforzare il legame tra agricoltura e ricerca attraverso la diffusione di lighthouse farm e di casi di eccellenza di agricoltura biologica e rigenerativa.
Un altro degli obiettivi prioritari di Re Soil consiste nel diventare punto d’incontro per le diverse realtà italiane che si dedicano al tema, in grado di sintetizzare e capitalizzare i casi di successo esistenti e promuovere nuove iniziative.
Dalla salvaguardia del suolo dipende sia la garanzia di ridurre il rischio di crisi alimentari sia la mitigazione della crisi climatica. Ecco perché serve l'impegno a individuare percorsi efficaci e condivisi.
Quali sono le principali soluzioni per tutelare questa preziosa risorsa?
Il suolo svolge un ruolo centrale nella nostra vita. È il punto di partenza per la produzione alimentare, per la crescita della vegetazione, per la ritenzione, filtrazione e moderazione del flusso d'acqua verso le falde acquifere e i fiumi, per la rimozione di contaminanti e riduzione della frequenza e del rischio di alluvioni, per la regolazione dei flussi di energia da e verso l’atmosfera e per la mitigazione del clima e impatto della siccità.
Bisogna quindi agire a più livelli in un'ottica di bioeconomia circolare, con al centro la salute del suolo.
Cosa significa questo nel concreto?
Significa promuovere la restituzione di sostanza organica nel suolo, ad esempio favorendo l'utilizzo di compost per ridare fertilità ai terreni e accelerando una transizione verso un'agricoltura di precisione che possa ridurre l’impatto ambientale, favorire il recupero di aree marginali e massimizzare l’uso efficiente delle risorse.
Ovviamente anche i cittadini sono parte attiva in questo percorso: con le loro scelte possono premiare le aziende che già hanno intrapreso produzioni sostenibili e, al tempo stesso, con una raccolta differenziata del rifiuto organico adeguata, possono alimentare i processi di produzione di compost di qualità.
Re Soil Foundation ha anche una sezione dedicata alle notizie sul suolo. Può presentarci i suoi contenuti e i suoi obiettivi?
Non possiamo pensare di risolvere i problemi dei suoli senza un aumento della consapevolezza dell'opinione pubblica. La Re Soil Foundation ha quindi stabilito tra le proprie mission un'attività divulgativa a più livelli.
La pubblicazione di notizie sul suolo è una di queste attività che si pone l’obiettivo di informare, sensibilizzare e coinvolgere la società civile, con particolare attenzione ai giovani e alle scuole. Fondamentale è diffondere il ruolo chiave del suolo e dell’innovazione in una logica di rigenerazione territoriale e di sviluppo di filiere integrate presso istituzioni italiane ed europee, in sinergia con gli stakeholder attivi nel settore.
La sezione dedicata alle notizie sul sito di Re Soil si concentra su fattori diversi: pratiche agricole, stili di alimentazione, cementificazione, biodiversità, investimenti finanziari e attività industriali.
Il fine è di stimolare un confronto con il pubblico, costruire un dialogo sulle azioni da intraprendere a livello locale e divulgare le migliori esperienze di tutela del suolo.