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L'educazione ambientale arriva nelle scuole

A prendersi cura della natura che ci ospita si dovrebbe imparare già dai banchi. Al via il progetto di introduzione di educazione ambientale nelle scuole del Ministero della Salute

L'educazione ambientale arriva nelle scuole

Portare l'educazione ambientale nelle scuole, non è il solito vociferare di progetti che non si attueranno mai. Ci sono concreti lavori in cantiere in tema di educazione ambientale: il sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani da mesi sta lavorando al progetto di inserire Educazione ambientale come materia di studio nelle scuole sin dalle materne.

Il Miur svolge un ruolo fondamentale anche per la preparazione dei docenti in relazione a questo nuovo tipo di insegnamento.

 

L'educazione ambientale nelle scuole

Ci son piaciute molto le parole della Degani sulle bambine e sui bambini: "Sono loro il nostro futuro e potranno a pieno titolo essere chiamati nativi ambientali. Io credo che comminare sanzioni, contemplare reati in ambito ambientale sia doveroso ma non sia sufficiente: è necessario intervenire con una politica di grande respiro, a lungo termine altrimenti il patrimonio che abbiamo a disposizione oggi non ci sarà più domani. Ecco allora entrare in campo l’Educazione ambientale come strumento imprescindibile da cui partire per far capire l’importanza di alcune scelte". 

I bambini devono poter conoscere meglio il suolo che calpestano, il cibo che consumano, l'aria che respirano. Che non siano solo i genitori a scegliere l'abbigliamento eco per bambini o a optare per orientamenti vegani o vegetariani o impegnarsi in forme di sensibilizzazione. Se l'aiuto proviene anche dalle scuole, se i banchi diventano luoghi dove i bimbi "germogliano bene", tanto di guadagnato.

 

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La legge e l'educazione ambientale nelle scuole 

Le linee guida del progetto sono pronte e sono contenute in un faldone da circa 150 pagine. Anche la Fipsas (Federazione Italiana di Pesca Sportiva) fa la sua parte in questo ambito, inserita in quanto attività che stimola i piccoli a guardare all’ambiente e al mondo della pesca attraverso delle regole precise e una regolamentazione che non lascia spazio a libere interpretazioni o a comportamenti distonici.  

In realtà, non è la prima volta che si pensa all’introduzione dell’educazione ambientale tra le materie obbligatorie. Nel 2008 l’ipotesi era stata bocciata, mentre in commissione Cultura alla Camera è arenata una proposta di legge, primo firmatario Antimo Cesaro di Scelta Civica, per l’introduzione dell’insegnamento di educazione ambientale nei programmi delle scuole del primo ciclo.

Le linee guida erano già state diffuse a dicembre 2009 dai ministeri dell’Ambiente e dell’Istruzione – allora erano ministri, rispettivamente, Mariastella Gelmini e Stefania Prestigiacomo – ma l’insegnamento dell’educazione ambientale era demandato alla buona volontà e alla preparazione di maestri e professori. Ora sembra che qualcosa si stia muovendo in modo più concreto.

Rispetto al progetto attuale, ci sarà da lavorare su aspetti di rilievo come la responsabilità affidata a coloro che si occuperanno della formazione dei docenti, la modalità in cui verranno definiti i programmi, quali libri di testo si useranno (speriamo saranno in carta riciclata). 

Il rischio che venga diffusa una cultura ambientale superficiale e ingannevole – pensiamo per esempio al tema dell’agricoltura e all’uso dei pesticidi, o a quello della pesca sostenibile – è in agguato e non va trascurato. 

 

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