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Come coltivare la pianta di curry

La pianta di curry è un albero ornamentale ma anche una spezia da utilizzare in cucina per insaporire i propri piatti: scopriamo i segreti della sua coltivazione.

Come coltivare la pianta di curry

Con il nome di albero del curry viene riconosciuta la pianta dal nome scientifico Murraya koenigii della famiglia delle rutacee.

Questo albero nativo del India e dello Sri lanka si è poi diffuso e cresce nelle zone tropicali e sub-tropicali della Cina, del Africa e del Australia. L’albero del curry viene però spesso confuso in Italia con la più conosciuta pianta Murraya paniculata o exotica che è invece un arbusto o piccolo albero utilizzato come siepe ed è molto comune nei nostri vivai.


L’albero di curry invece può crescere sino a 10 metri di altezza e avere un tronco largo sino a 40 centimetri. Il suo sviluppo è ramificato e porta sui suoi rami grandi foglie composte da 11 a 21 foglioline di colore verde scuro e lucido. Queste foglie sono aromatiche e infatti vengo utilizzate come spezia nella miscela di ingredienti che compongono il masala conosciuto anche con il nome appunto di curry.

Inoltre i suoi fiori sono di colore bianco, di dimensioni ridotte anche se sono numerosi, radunati tutti insieme e molto profumati. I frutti che vengono prodotti sono bacche sferiche di colore nero-bluastro a maturazione, sono commestibili ma con estrema attenzione perché invece i suoi semi sono velenosi.

 

Esigenze colturali della piante di curry

L’albero di curry ama le posizioni esposte al sole anche se sopporta comunque anche la mezza ombra. I suoi terreni preferiti sono quelli umidi, ricchi di humus e molto ben drenati.


L’esigenza più importante per l’albero di curry è di evitare l’esposizione a venti forti e correnti d’aria. La protezione da questo fattore permetterà alla pianta di svilupparsi al meglio e di produrre foglie, fiori e frutti in abbondanza.


Le necessità idriche sono medie ed è importante ricordare che è necessario attendere l’asciugatura del terreno prima di eseguire una seconda innaffiatura. Rispettare tale consiglio tra un irrigazione e quella successiva permetterà di non formare i pericolosi ristagni di acqua.

Inoltre per evitare ancora il rischio di incorrere in troppa acqua vicino all’apparato radicale del albero del curry è consigliabile aggiungere argilla espansa o altri materiali porosi nel terreno in modo da equilibrare la distribuzione idrica e l’umidità sottoterra.

 

Coltivazione del curry

Le piante di curry possono essere coltivate in pieno campo o in contenitori e vasi. La posizione migliore per la sua coltivazione rimane l’esposizione verso est, verso sud o verso ovest.


E’ importante ricordare che in inverno le piante di curry dovranno essere portate in case per proteggerle dal freddo, dal gelo e dai venti. Nelle zone del Sud Italia la coltivazione esterna in campo richiederà comunque una protezione con tessutonontessuto o altri materiali per aiutare il curry a superare l’inverno.

Se lo spazio in casa lo permette, il curry può essere cresciuto come arbusto da appartamento avendo così a disposizione sempre fresca una spezia incredibilmente esotica e apprezzata in cucina per gli amanti del cibo orientale e soprattutto indiano.


Solitamente questa pianta viene potata per mantenere il suo sviluppo contenuto questo però provoca la produzione di getti radicali chiamati polloni che spuntano dal terreno. Sarà necessario tagliare anche questi oppure decidere di farli sviluppare creando però una piccola foresta molto fitta di curry, simile ad una siepe.

 

Raccolta delle foglie di curry

Le foglie di curry possono essere raccolte tutto l’anno essendo sempreverdi e quindi potremo utilizzarle in cucina in ogni momento e sempre freschissime.

In India vengono utilizzate per aromatizzare le insalate miste, le carni, le verdure e le frittate nonché ovviamente come spezia in numerose varietà di masala. Nei tradizionali vadai, nelle salse, nei chutney, nelle conserve per chapati e nei vari piatti come i dosa, queste foglie di curry sono usuali in tutte le ricette tradizionali indiane.

 

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L’uso può essere anche quello della polvere ottenuta dall’essiccatura delle foglie ma l’aroma è sicuramente più forte nelle foglie fresche. Il nome indiano di queste foglie è “kari phulia” o “sweet neem leaves” cioè foglie dolci di neem altra pianta comune in India dal sapore invece contrariamente molto amaro ma dalla forma delle foglie simile al curry.


Infine ricordiamo di non confondere le foglie di questa pianta con le foglie di un'altra erba chiamata Elicriso, Helichrysum italicum perché queste foglie vengono in Italia comunemente conosciute con il nome di pianta del curry. Le foglie dell’elicriso sono sì aromatiche e ricordano vagamente il sapore del curry ma non sono le vere foglie della pianta del curry che vengono utilizzate in India.

L’originale pianta del curry è come abbiamo visto la Murraya specie koenigii. Questa pianta è sicuramente più difficile da trovare in vendita in Italia e anche più difficile è la sua coltivazione ma comunque è così particolare avere un albero di curry in giardino che varrà la pena sperimentare la sua coltivazione anche nei nostri climi.

 

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