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10 gennaio, Giornata Nazionale per i diritti dei non fumatori

Il 10 gennaio è l’IX Giornata Nazionale per i diritti dei non fumatori. Vediamo insieme quali sono i rischi del fumo passivo e perché è importante agire in ambito preventivo anche nelle scuole, informando sui rischi del tabagismo

10 gennaio, Giornata Nazionale per i diritti dei non fumatori

Esiste nella rete un sito messo a punto da accaniti volontari affatto devoti alla sigaretta. Il loro manifesto proclama: “Abbiamo diritto all’aria buona. La migliore possibile. Come anche per l’acqua”.

Questi dichiarati non tabagisti si impegnano in rete per parlare in modo adeguato dei danni e dei pericoli del fumo passivo. Sono fermamente convinti che il 10 gennaio sia un momento per “pensare e far pensare, esprimere civilmente il diritto all’aria pulita”.

Basti riflettere sul fatto che se un non fumatore si trova in una stanza dove qualcuno ha consumato una sigaretta è praticamente certo che nell’ambiente circostante ci siano delle micropolveri assolutamente nocive per l’organismo.  

 

I non fumatori e i loro diritti

Come nasce questa giornata? Celebrata per la prima volta nel 2000, la giornata nasce in seno all’ICAT, International Coalition Against Tobacco, inglobato nell’INGCAT (International Non-Governmental Coalition Against Tobacco), organizzazione non governativa accreditata presso l’OMS. 

Tante le iniziative pensate per questa giornata, molte delle quali orientate alla prevenzione e alla diffusione di questo spirito, specie nelle scuole. Ad esempio, il progetto “La Scuola in Farmacia”, organizzato dall’Assofarm, Telecom e Sitab, che coinvolge 500 farmacie comunali e altrettante scuole.

La prevenzione gioca un ruolo fondamentale se si pensa che i decessi legati alla sigaretta sono stati 100 milioni nel secolo scorso e la cifra potrebbe balzare a un miliardo entro la fine del 21esimo secolo.  

Nel fumo sono presenti circa più di 4mila sostanze chimiche, di cui almeno 25 considerate dannose per la salute e più di 50 note come causa di cancro.

I bambini sono a rischio: più del 40% dei minori ha almeno un parente fumatore e uno su due respira regolarmente in luoghi pubblici aria inquinata con sostanze presenti nel fumo

 

Il fumo passivo può essere una causa delle allergie dei bambini

 

Il fumo passivo, il respiro, la scienza e la legge

Lo IARC (Agency for research on Cancer), emanazione dell’OMS, ha inserito il fumo passivo tra le 88 sostanze che creano possibilità di sviluppare il cancro. Respirare il fumo di altri fa infatti aumentare il rischio di cancro del 20-30%.

In questo senso il fumo passivo è al pari dell’amianto, agente cancerogeno di cui non è possibile stabilire la dose minima di sicurezza in quanto anche minime esposizioni possono indurre processi di sviluppo di patologie oncologiche. Il fumo passivo è anche definito fumo laterale o sidestream smoke, in relazione al fumo centrale o mainstream smoke dei fumatori attivi.

È a tutti gli effetti il fumo che risulta dalla produzione della sigaretta che viene lasciata bruciare in modo passivo (corrente secondaria) e dalla parte di fumo espirata dal soggetto che fuma (corrente terziaria). Esso genera arteriosclerosi, ictus, infarto del miocardio, angina pectoris, specie se in presenza di disturbi come ipertensione arteriosa, diabete, ipercoleserolemia o in caso di uso di pillola anticoncezionale. 

La documentazione sui danni del fumo passivo è ampia a livello scientifico e viene portata avanti dall’Istituto Tumori di Milano, dal CNR, dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Società Italiana di Tabaccologia. Impegnati in questo senso anche istituti di ricerca come il Mario Negri e il Regina Elena. 

Il sito stesso di riferimento dei non fumatori è uno scrigno di dati in questo senso, con una sezione chiamata “Tutto sul fumo passivo”. È anche disponibile un test di autovalutazione su quanto si è influenzabili dalle scelte altrui in tema di sigaretta.

A questa giornata si affiancano altri eventi nel corso dell’anno tra cui la Giornata del Respiro in primavera, progetto di prevenzione e informazione sulle patologie respiratorie croniche nel bambino e nell’adulto.

Esistono poi in rete petizioni digitali per l’introduzione di una legge rivolta a estendere il divieto di fumo in ogni spazio pubblico all’aperto non  contrassegnato con un cartello che evidenzi l’area fumatori. 

 

Leggi di più sui danni della sigaretta

 

Per approfondire:

> Il sito dei nonfumatori.it

 

Immagine | Huffingtonpost