Come cambia il metabolismo in primavera
Il 21 marzo è alle porte, l’inverno concederà il via libera alla primavera, ma non sarà solo la fine del freddo e l’inizio delle fioriture: anche nel metabolismo umano inizieranno cambiamenti importanti, da tenere sotto controllo. Vediamo come
In cosa consiste la primavera? Delle quattro stagioni che viviamo alle nostre latitudini, la primavera simboleggia la rinascita, il nuovo inizio, l’emersione dei semi sopravvissuti al ciclo precedente.
Non è il momento dell’energia di sviluppo in azione, né quello della maturazione e del godimento, tantomeno quello della riflessione e del riposo; si tratta di una stagione preliminare, umida, ancora legata alla maternità e al parto, all’infanzia e all’infantilità.
È il momento dei germogli e dei fiori, non dei frutti, è quindi il periodo delle promesse d’amore, della preparazione della terra e del suolo, vere e proprie cure parentali, per preparare i nostri semi ad emergere e contribuire al gioco del mondo.
Questo è quanto accade nella natura, dove noteremo la presa immobilizzatrice del freddo sciogliersi nella carezza della bruma e della pioggia, acqua morbida e fluente che risveglia al mattino, dove vedremo virgulti e fiori, ed animali in danze d’amore, canti e cinguettii.
La terra apre innumerevoli feritoie per permettere ai germogli di farsi strada nel mondo.
Come si riflette tutto ciò nel nostro corpo, nel nostro metabilismo?
L'alimentazione in primavera
Cominciamo dal punto di vista alimentare: mentre l’inverno offriva molte verdure della famiglia dei cavoli, agrumi, liliacee, zucche e patate stoccate e, più in generale, cibi adatti ad una fase letargica nella quale si provvede anzitutto a proteggere l’organismo dai malanni potenzialmente legati al freddo invernale, con la primavera aumentano soprattutto le erbe di campo, che sono nel loro momento di massimo splendore.
Fino all’inizio dell’estate potremmo deliziarci con foglie di piantaggine, di bardana, di farinaccio, di tarassaco, mammola, primula, ortica, portulaca, paretaria, e chi più ne ha più ne metta; a tutto ciò si aggiungono anche i fiori eduli (viole, fiori di acacia, carciofi) e giovani butti, come nel caso degli asparagi e dei getti di rovo.
Ma quale stanchezza di primavera?
Le funzioni del metabolismo in primavera
Tutto cioò viene a dirci che la primavera, dal punto di vista del metabolismo, è la stagione in cui si ha bisogno di una vera e propria pulizia dal vecchio, o meglio, da quella parte di vecchio in noi che non è riuscita a trasformarsi in giovane seme.
Infatti, molte delle cose che ci portiamo dentro dal vecchio inverno possono essere nocive, ed è in questo senso che il metabolismo in primavera sente il bisogno di una purificazione dalle scorie, di una ripulita più che necessaria, affinché rimangano solo i semi (fisici, energetici e psicologici) con un potenziale positivo, per far in modo che tutta l’energia che va adesso a riemergere, richiamata dall’allungarsi delle giornate, venga utilizzata solo dal meglio che alberghiamo.
Il metabolismo ci richiede questa purificazione, ci richiede un maggior uso di erbe di campo e il consumo di fiori e giovani butti, poiché in essi si cela una linfa ascendente piena di vitalità. La frutta di questa stagione è in genere ricca di vitamina A, che preparerà la pelle a ricevere i raggi del sole leonino dell’estate.
Qualche consiglio per il metabolismo in primavera
Una breve lista di consigli pratici piuttosto generali, che ognuno può adattare al porprio stile di vita, e alle proprie possibilità.
- Come detto: consumare quanto più possibile, sempre in accordo con le richieste del metabolismo, erbe selvatiche di campo, cresciute lontane da fonti di inquinamento, poiché aiutano a depurare l’organismo.
- Durante questa naturale fase di depurazione primaverile, fegato e reni sono sotto stress, per tanto è importante consumare carciofi, cardoni ed altre piante amare, bere molto e, se possibile, ridurre almeno un po’ il sale nei condimenti.
- Per allineare il proprio metabolismo con i cicli stagionali, è importante, durante la primavera, esporsi alla luce, specie in primo mattino: le frequenze del colore del sole che sorge sono in grado di spronare alcune attività cellulari (non a caso l’arancione dorato del sole subito dopo l’alba ha la stessa frequenza del DNA).
- Praticare sport dolci e leggeri, discipline che non richiedano eccessivo sforzo, pratiche regolari ma non esigenti. Anche solo passeggiare in un parco regolarmente, può essere un buon inizio, perché, durante i periodi di detossificazione, è sempre bene rilasciare le tossine gradualmente e non tutte assieme, con grandi sudate e sforzi muscolari; ciò potrebbe solo spostare le nostre scorie dai tessuti adiposi a quelli muscolari non ancora pronti a lavorare a pieno regime per secernere tutto.
Prova le tisane per la primavera