Intervista

Le MMA in Italia

Ci sono ragazzi che onorano i colori italiani nella federazione di MMA, la più importante del mondo. Al loro angolo c'è Filippo Stabile, uno dei migliori maestri italiani. Con lui tasteremo il polso delle MMA in Italia. Qual è la situazione attuale?

Le MMA in Italia

Le arti marziali miste, le Mixed Martial Arts (MMA)  sono un fenomeno sportivo senza precedenti in termini di crescita. Crescita mediatica e crescita come numero di praticanti.

Nonostante questo, in Italia i media sembrano ignorare questo movimento culturale se non quando c’è da criticare, spesso oltremisura, distaccandosi spesso dalla realtà e basandosi su una percezione distorta di quanto avviene nell’ottagono.

Vogliamo affrontare il tema dello stato delle MMA in Italia con una delle figure più autorevoli assieme ai nomi dei pionieri quali Michele Verginelli e Alessio Sakara, ovvero il Maestro Filippo Stabile dello Stabile Fight Team, l’uomo che vediamo all’angolo dei campioni nostrani che combattono nella compagnia promotrice di MMA più importante al mondo: l’UFC. Con lui proveremo a far sparire il divario tra realtà e percezione su cosa sono le MMA in Italia.

 

Filippo, vuoi presentarti da solo al pubblico e ripercorrere la tua carriera marziale?

Sono lhead coach dello Stabile Fight Team, ho la fortuna di allenare ed aver allenato diversi campioni di MMA ma anche di altre specialità come grappling, jiu jitsu e kickboxing; sono responsabile federale FIGMMA per le MMA pro, sono stato un agonista conquistando diversi titoli nazionali ed internazionali in free fight, brazilian jiu jitsu, grappling, combat sambo, luta livre, ecc.

Ho diverse qualifiche, sono maestro di MMA (FIGMMA), maestro grappling/bjj (FIGMMA), maestro di free fight, cintura nera di brazilian jiu jitsu (IBJJF), cintura nera di sambo, coach di muay thai (conseguito in Thailandia), istruttore militare di difesa personale e tecnica del disarmo, istruttore militare di educazione fisica, master in strength & conditioning, crossfit coach, tacfit coach, functional training coach.

Sono stato per molti anni militare professionista in unità speciale dove oltre a svolgere i normali compiti operativi in Italia e all’estero, ho ricoperto il ruolo di responsabile corpo a corpo e preparazione atletica, periodicamente addestro ed aggiorno reparti speciali, di Polizia e sicurezza sul combattimento corpo a corpo e nuove metodologie di preparazione atletica.


Gestisco delle palestre con delle filiali dove io e i miei collaboratori alleniamo e trasmettiamo la nostra passione sia agli amatori che ai professionisti.

 

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La gente che guarda gli highlights dei video magari si limita ai ko che non rendono giustizia a quest'arte e ai sacrifici necessari per diventare atleti di MMA. Quale percorso deve intraprendre un ragazzo che voglia farsi strada nell'ottagono?

Un giovane per competere nelle MMA secondo me deve fare un lungo percorso, inizialmente deve avere delle solide basi di grappling (brazilian jiu jitsu e lotta libera) e di striking (muay thai e boxe), un ottimo condizionamento atletico generale, poi deve fare il giusto percorso di competizioni amatoriali che lo portano a formarsi, non solo tecnicamente ma anche mentalmente.

Logicamente la prima cosa è farsi seguire da allenatori competenti e di esperienza nelle MMA! Non è la stessa cosa essere un ottimo allenatore di bjj o thai boxe e dare direttive su uno sport così complesso come le MMA: bisogna affidarsi a professionisti di palestre specializzate e che hanno una storia agonistica importante.

Di ottagoni, poi, ce ne sono di svariati livelli: consiglio sempre di iniziare dal basso e vincere le varie competizioni per poi successivamente accedere a classi superiori, questo vale per le MMA amatoriali ma anche per sport affini come il grappling, bjj, thai boxe, eccetera, fare classi avanzate solo per far prendere punti al team o per prendere la medaglietta di cartone non fa assolutamente bene, come non va bene fare qualsiasi tipo di gara senza un vero programma formativo che richiede tempo.
 
Le competizioni, nelle fasi di formazione di un atleta, sono test che servono a capire dove lavorare per migliorare: servono avversari e competizioni giuste, seguite da un periodo di formazione. Gli atleti devono competere nella loro classe di livello, solo quando vincono più volte allora possono passare a quella successiva, non bisogna bruciare le tappe, le MMA sono un percorso lungo e pieno di sacrifici, per arrivare in alto servono tante caratteristiche ed il giusto programma di formazione, oltre ad avere la testa e doti fisiche.

 

Se comparate con gli altri sport da combattimento, le MMA sono effettivamente più rischiose, dannose o cruente?

Le MMA sono uno sport di contatto, dove due avversari si affrontano ognuno con il proprio background di arti marziali e lo scopo è di vincere secondo un regolamento internazionale molto chiaro e che tutela il più possibile gli atleti.

Secondo recenti studi vi sono sport che notoriamente sembrano avere caratteristiche meno violente ma che hanno invece dati di rischio molto più alti delle MMA: motociclismo, paracadutismo, rugby, calcio.
Questo è uno sport di contatto dove si fa a pugni e si lotta, dove c’è grande coraggio, rispetto, onore, forza, fatica, dedizione e tanti sacrifici, è lo sport più completo e spettacolare al mondo, vedere gareggiare dei professionisti di alto livello è davvero incredibile! Lo consiglio a tutti! 

È molto formativo sia a livello fisico che mentale, serve come difesa personale dai più piccoli ai più grandi. Non parlerei della classica ed “ignorante” etichettatura di sport violento: trovo vi sia più violenza in una partita di calcio tra scontri tra tifosi, cori razzisti, bestemmie in diretta, atleti che simulano o sputano che non in un evento di MMA in cui l'agonismo e il rispetto sono la base. Ai curiosi, consiglierei di venire ad assistere ad alcuni dei più importanti eventi di MMA del nostro Paese o fare una prova di allenamento in una palestra con un maestro di MMA qualificato per rendersi conto da vicino della nobiltà di questo sport.

 

Sappiamo che Gli Stati Uniti, il BRasile e la Russia sono ai top delle MMA con coach e maestri molto professionali. Com'è la situazione in Italia?

In Italia stiamo crescendo molto, siamo sicuramente ancora lontani su alcuni standard, ma quello dipende molto anche da tutto il business che c’è attorno, più girano soldi e più tutto diventa professionale. Da noi ci sono molte realtà che lavorano con serietà e professionalità e nonostante grandi problematiche e tanti sacrifici, iniziano ad esserci strutture con attrezzature giuste ed allenatori molto preparati.

Va specificato che in Italia le strutture competitive per la formazione di atleti professionisti si possono contare sulle dita di una mano, ma noto che siamo in un periodo di transazione, si sta passando a un livello di professionalità maggiore, vi sono eventi sempre più importanti, atleti talentuosi, nuovi management sportivi per i fighters, federazioni che danno maggiore attenzione, attenzione mediatica più rilevante, credo che se si lavorerà con professionalità e con le persone giuste in Italia si troveranno tutte le caratteristiche per fare bene.

Qual è a tuo parere il percorso che dovrebbe fare un ragazzo di seria formazione nelle MMA per vedere un giorno il proprio nome accanto a quello di campioni come Vettori o Di Chirico?

Vettori e Di Chirico sono due atleti eccezionali, per arrivare dove sono arrivati il percorso è stato molto lungo: servono dedizione, sacrificio, personalità, spirito d’adattamento, tanto lavoro in palestra, tanto dolore, tanto sudore, bisogna saper investire sulla propria persona a parametro zero o quasi per diversi anni prima di vedere i primi frutti. 


Serve una grande mentalità vincente e di sopportazione per arrivare ai massimi livelli, vi assicuro che non è facile! Io vedo passare molti atleti, molti hanno talento ma non tutti hanno le caratteristiche per fare il fighter.

 

In cosa si contraddistingue il lavoro nello Stabile Fight Team, tanto da essere ritenuto al top in Italia?

Il lavoro dello Stabile Fight Team è un lavoro fatto da più persone che credono nel progetto “Stabile Team”, persone che lavorano con passione e dedizione in una famiglia! Io do le direttive generali che prendo insieme ai miei più fidati collaboratori e poi tutti insieme andiamo nella stessa direzione per il bene di tutti!

Siamo consapevoli delle nostre possibilità, crediamo nel nostro lavoro e studiamo tutti i giorni per migliorarci, cerchiamo sempre di arricchire il nostro bagaglio conoscitivo per trasmetterlo ai nostri allievi, lavoriamo sodo, io ceno sempre intorno alle 22.30 e poi mi metto a studiare i programmi per i miei atleti, lo fanno anche i miei collaboratori delle mie filiali, prendiamo questo come una missione e non come un lavoro, crediamo nel lavoro di un team italiano che vuole sempre migliorarsi.

Colgo l’occasione per ringraziare i miei collaboratori, Simone Stabile, Luca Cardano, Stefano Ghidoni, Lele Genovesi, Gianmaria Vita, Alen Amedovski, Giacomo Castaldo, Superbia Management e tutti i nostri famigliari e fan che ci supportano sempre.

 

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