Arnica montana, tutto sul rimedio omeopatico

L'arnica è un rimedio naturale utilizzato in fitoterapia e omeopatia per il trattamento di traumi, contusioni e dolori muscolari.

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L'Arnica montana è un rimedio omeopatico molto utile per gli sportivi. Grazie alle sue proprietà è indicata per la cura di traumi fisici e psicologici, infiammazioni e lesioni. Scopriamola meglio.

 

 

Descrizione della pianta

L’arnica (Arnica montana) è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae, che cresce spontaneamente sulle Alpi e sugli Appennini ad altitudini superiori ai 2000 metri. In Italia l'arnica è inclusa nelle specie protette e la sua raccolta è regolamentata per legge.

La pianta presenta una rosetta di foglie basali intere e lanceolate da cui in estate si sviluppa uno scapo infiorescenziale. I fiori sono capolini costituiti da fiori femminili ligulati gialli e fiori ermafroditi tubulari centrali, mentre i frutti sono bruni e irsuti.

L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), che le ha dato il nome.

Viene chiamata comunemente starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti. Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto.

La pianta ha proprietà antinfiammatorie e antibatteriche ed è adoperata come rimedio in fitoterapia e in omeopatia. La droga è costituita dai capolini che contengono lattoni sesquiterpenici e loro esteri, flavonoidi, acidi grassi e olio essenziale. Il rimedio omeopatico Arnica montana si ottiene dalla tintura madre dei suoi fiori, opportunamente diluita.

 

Quando si usa l’Arnica montana

L'arnica è tradizionalmente utilizzata per via topica in caso di contusioni, distorsioni, ematomi e dolore muscolare localizzato. A questo scopo in fitoterapia vengono impiegati unguenti, gel e pomate contenenti estratti di arnica a dosaggi dal 5 al 25%.

In omeopatia si tratta invece del rimedio traumatico per eccellenza e corrisponde agli effetti dovuti a traumi recenti e passati, sia fisici che psicologici. L'omeopatia utilizza l'arnica anche per disturbi cardiocircolatori, respiratori, urogenitali, infiammazioni agli occhi e stati febbrili.

Va comunque sottolineato che gli studi sull'efficacia dell'arnica sono scarsi e l'utilizzo si basa quasi esclusivamente sulla tradizione; per quanto riguarda l'uso omeopatico, questo a oggi non ha evidenze scientifiche.



Uso erboristico dell'arnica

In erboristeria e fitoterapia l'arnica si utilizza sotto forma di gel, pomate, unguenti, oleoliti e altre preparazioni a uso topico per:

  • Ematomi, edemi, fratture, contusioni e distorsioni, infiammazioni, strappi muscolari, lussazioni e reumatismi;
  • dolore post chirurghico;
  • gengiviti e infiammazioni del cavo orale;
  • problemi alla cute, foruncoli, acne;
  • punture di insetti.

I rimedi a base di arnica vanno utilizzati solo esternamente sulla cute integra e priva di lesioni e ferite, in adulti e adolescenti di età superiore ai 12 anni.

Se i sintomi non migliorano entro due o tre giorni è opportuno consultare il medico. Nei soggetti predisposti, l'uso di arnica può dare luogo a reazioni di ipersensibilità con prurito, gonfiore e arrossamento cutanei. E' inoltre sconsigliato l'uso di prodotti a base di arnica durante la gravidanza e l'allattamento.

 

Dosi e somministrazione in omeopatia

  • Nei casi di traumi fisici o psicologici, se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente, l'omeopatia impiega l'arnica a basse diluizioni quale, ad esempio, la diluizione 4CH alla dose di 4 granuli 3 volte al dì. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.
  • Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto si preferisce una diluizione più alta quale come la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì.
  • Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.

In omeopatia l'arnica è utilizzata anche in caso di disturbi all’apparato cardio vascolare, al tessuto cutaneo e sottocutaneo e nei casi di reumatismi, alla diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.


Per disfunzioni uro genitali, disturbi agli occhi, stati infettivi e febbrili, la medicina omeopatica indica una diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì. Nel casi di disturbi all’apparato digerente, se si tratta di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.

Nei casi di disfunzione all’apparato respiratorio, diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.

 

Fonte: European Medicines Agency

 

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