Intervista

Intervista a Brandon Sewall, inventore de "Il metodo primitivo"

Saltare, arrampicarsi, graffiarsi; riposare, respirare, rinforzarsi; tornare a correre, all'aria aperta, per le strade in città, nei boschi, sempre allenando l'istinto. Ecco cos'è il metodo di allenamento primitivo attraverso le parole del suo inventore, il coach "indigeno" Brandon Sewall

Intervista a Brandon Sewall, inventore de "Il metodo primitivo"

L'allenamento primordiale parte da noi

Allenarsi nel quotidiano è mera questione di volontà. Non servono palestre, né pesi, né spazi pensati ad hoc. Correre, saltare, arrampicarsi, con il caldo o sotto la pioggia si fa e ci rende più forti e robusti. Ecco l'intervista a Brandon Sewall, autore de “The Primitive Movement”, il metodo di ginnastica primitiva che fa muovere corpo, mente, istinto ed emozioni, allenandoci al passo con la natura, nell’ambiente che naturalmente (o artificialmente!) ci circonda, rinforzando muscoli, nervi e volontà.

 

Forti in modo naturale: il Movimento primitivo sembra davvero essere focalizzato sulla salute delle persone e sul loro autentico benessere. In breve, come si potrebbe chiamare e spiegare questo metodo? Esercizi per il corpo, pratica sportiva, ginnastica, hobby o allenamento mentale?

Io lo chiamo semplicemente “Metodo della Natura”. Il metodo si focalizza sull’efficienza del movimento, l’affinamento delle capacità e soprattutto delle abilità fisiche. Lo pratichiamo fuori, lungo tutto l’arco dell’anno, con ogni tipo di condizione atmosferica e di terreno. Questo tipo di pratica acutizza i nostri sensi e la capacità del corpo di “indovinare” il da farsi sul momento. Attraverso l’esplorazione, ci mettiamo in contatto con i nostri istinti primari, e ci rendiamo conto di quanto vitale e ringiovanente sia vedere, sentire e muoversi nella natura. Nella natura alleniamo il corpo, la mente e l’anima in totale armonia. "In senso più ampio, si tratta di una sintesi fisica, virile e morale. Risiede non solo nei muscoli e nel respiro, ma soprattutto nell' "energia" che è utilizzata, nella volontà che la dirige e nelle sensazioni che la guidano" (cit. Georges Hebert).

 

Cos’è essenzialmente la pratica delle 12 abilità essenziali?

Noi abbiamo 12 capacità essenziali in quanto animali umani. Io incoraggio i nuovi arrivati a partecipare in modo equo ad ognuna di esse. Per prima cosa dobbiamo focalizzarci sul muoversi in modo efficiente. Iniziando con le capacità locomotorie, come gattonare e strisciare, camminare, correre, saltare, arrampicarsi, nuotare e stare in equilibrio. Poi integrando ed affinando le capacità connesse all'uso delle mani, come colpire e lottare. Queste sono essenziali per la sopravvivenza e ci rendono capaci di difendere noi stessi e gli altri. Dedicando lo stesso tempo a ognuna delle abilità, riusciamo a scoprire le nostre debolezze. Poi, attraverso la pratica, trasformiamo quelle debolezze in forza, fino a che progrediamo a un livello di piena padronanza. Queste capacità possono essere praticate individualmente oppure collegate insieme, così da creare maggiore sfida e più complessità, transitando da una capacità all’altra. Come è naturale, ci alleniamo a sviluppare corpi proporzionati e bene equilibrati. Per praticare il metodo naturale nella sua forma più pura, consiglio di iniziare a fare una passeggiata a caso, lungo una strada in campagna vicino a voi, oppure lungo la costa.

 

Si può praticare anche da soli oppure c’è bisogno di un allenatore? Hai mai scritto un testo riguardo esercizi che si possono praticare?

Ci si può assolutamente dedicare alla pratica da soli, se ci pensate siete nati per muovervi! In sostanza, bisogna esplorare i propri limiti e lasciare che sia l’istinto a fare da guida. Preparatevi ad andare al di là della vostra "zona comoda", ma giocate ed esplorate in sicurezza. Se volete conoscere qualcosa in più sul “Metodo naturale” vi invito ad allenarvi con me, ma anche con Erwan Le Corre, Vic Verdier o i membri del team MovNat di allenamento. Insegnano ovunque nel mondo, organizzano ritiri e workshop in alcune delle aree più remote e incontaminate della Terra.

 

Spesso questo tipo di allenamento si pratica fuori: come possiamo fare durante i mesi più freddi dell’anno? Se non si ha abbastanza spazio, per esempio per chi vive in centro città, si può praticare anche in spazi interni?

La cosa più bella di questo metodo è che può essere praticato ovunque e in ogni momento. Per questo è pratico al 100%. Ci alleniamo partendo “a freddo”, ciò significa che ci si allena ad essere pronti a muoversi in ogni momento e ovunque se necessario. Proprio perché ci alleniamo dalle più miti alle più estreme condizioni metereologiche, impariamo ad adattarci alla richiesta contestuale dell’ambiente. Invece di fare più ripetizioni o di sollevare pesi più pesanti, cresciamo attraverso un incremento della capacità di adattamento. Il metodo può essere praticato ovunque. Preferiamo l’ambiente che madre natura ci offre, tuttavia incoraggiamo anche la pratica presso parchi urbani, palestre e altre strutture al chiuso.

 

Hai detto che con questo metodo si possono avere reali miglioramenti: le persone acquisiscono maggiore fiducia, si liberano dalle paure grazie anche a movimenti che prima le intimidivano. A chi è indirizzato, in modo particolare, questo metodo?

Il metodo è appropriato per chiunque, questi movimenti sono biologicamente innati in noi, inoltre ci modellano. Anzi, sono proprio quelli che ci hanno conformato! Muoversi in modo naturale alimenta l’anima, e ci dà la possibilità di sviluppare la resilienza necessaria per oltrepassare gli ostacoli, sia fisicamente che mentalmente.

Ci sono esercizi pensati specificamente per le donne o i bambini?

No, i movimenti sono universali, indipendentemente dal genere. Alleno una donna allo stesso modo in cui allenerei un uomo. L’unica differenza tra gli individui è il loro livello di competenza fisica. Tuttavia l’allenamento per i bambini è leggermente diverso. Con i bambini ci alleniamo giocando e tutti insieme, collaborando l’un l’altro. Cerchiamo di espandere l’interesse dei bambini e i loro limiti attraverso l’esplorazione, la curiosità e giochi divertenti e competitivi che accrescano lo spirito sportivo, lo stare in compagnia e l’interazione collaborativa.

 

Ci racconti un’esperienza particolare che hai vissuto, insegnando questo metodo? Ci sono particolari rischi o cose a cui stare attenti?

Ogni individuo con cui ho avuto il piacere di lavorare ha sperimentato risultati profondi. Vedo le persone che si rivolgono a me diventare più forti, mentalmente e spiritualmente, fare cambiamenti appassionanti nella loro carriera, donne che, sia prima del parto che dopo il parto, farebbero sembrare gli uomini deboli! Ognuno sperimenta qualcosa di speciale, perché c’è un aspetto romantico e altamente creativo nello sviluppare nuove capacità da soli, o con l’aiuto di anime e menti simili. Sviluppiamo la fiducia in sé e la resilienza. Sì, qualche rischio c’è, ma così è la vita. Se ci si graffia o ci si fa male, semplicemente ci si ferma, ci si riposa, si respira e si assorbono i raggi del sole del rinvigorimento. Puoi provare i dolori e le fatiche più infernali dopo aver preso, sollevato e trasportato il tuo “compagno allenamento” con te, ma alla fine ti sentirai pieno di energie per il buon risultato raggiunto!

 

Sei mai stato in Italia per mostrare il tuo metodo o per fare dei workshop? Hai collaboratori qui?

Sono stato in Italia. Sono venuto a Milano la scorsa estate e sono diventato dipendente delle ostriche (!) e delle belle strade con i ciottoli. Sono stato lì per divertimento e mi sono allenato lungo le strade e nei parchi vicini. Mi piacerebbe sviluppare nuovi contatti con l’Italia e pensare di allenare a livello nazionale e internazionale.

 

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Guarda il video "Bloc Training: Urban outdoor workout" sul metodo primitivo