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Consigli per dare benessere alla cervicale

Riusciamo a isolare il tratto cervicale dal lavoro delle spalle? Cosa risiede in questa zona in termini energetici, quali emozioni ci si vanno ad accumulare? Vediamo insieme qualche consiglio per dare benessere alla cervicale

Consigli per dare benessere alla cervicale

Due premesse importanti in tema di dolore cervicale.

Insegnando mi è capitato talvolta di osservare come a una grande tensione a livello del collo si unisca una discreta ritrosia alla spontaneità del "tirare fuori", anche attraverso l'espressione vocale. A questo si associa una certa tendenza a eseguire gli esercizi in fase di totale apnea. Si va in apnea spesso, le emozioni sommergono, si vuole controllare, si respira ancora peggio. 

Dunque, se arriva a visitarci un dolore cervicale è molto probabile che il corpo stia cercando di dirci qualcosa.

State lavorando troppo al computer? State vivendo una condizione di stress esagerato e prolungato? Vi state facendo carico di qualcosa che non vi compete? State bloccando emozioni e vivendo sotto le vostre reali possibilità espressive?  C'è ansia da controllo? O semplicemente vi siete messi in un passaggio di corrente tra finestra e porta e avete preso freddo?

Queste domande è bene farsele, prima di andare in allarme, sempre considerando che allarmarsi e bloccarsi per un dolore di certo non genera che ulteriori tensioni. 

 

Osservare il vizio posturale 

Può il dolore cervicale avere origine psicosomatica? È tanto importante prima di tutto iniziare a fare caso a quale atteggiamento posturale si adotta abitualmente a livello cervicale, considerando che la colonna vertebrale è un unicum e dunque come si va a intaccare "un'onda" - ci si riferisce alle curve della lordosi cervicale e la lordosi lombare; la cifosi toracica e la cifosi sacrale - anche le altre ne risentono.

Se la colonna inverte la sua concavità e si irrigidisce in psicosomatica di solito questo viene chiamato "collo paradosso" e va a interessare persone che fanno tutto l'opposto di ciò che vorrebbero. C'è mancanza di auto-ascolto dunque. C'è un'elasticità eccessiva che produce totale inversione anche rispetto agli intenti che il cuore vorrebbe seguire.

Se lo spazio tra le vertebre si riduce c'è invece come una sensazione di accorciamento della colonna data dalla psicologica necessità di concretezza, resistenza, dal pensare che ci vuole controllo anche rispetto a ciò che non si può umanamente controllare.

Quando invece la postura è chiaramente in avanti e la testa sporge e le vertebre tendono a scivolare sul petto è possibile ci sia una certa ostinazione ad andare avanti senza fermarsi a osservare quanto la vita propone nel momento presente, protraendo quasi una disperata corsa e in questo senso si diventa "miopi".

 

3 facili esercizi per dare benessere alla cervicale

Ecco alcuni esercizi di ginnastica per la cervicale.

Il primo esercizio, davvero molto semplice. Sedete a una sedia, tenete le spalle fisse, respirate con dolcezza. Se avete uno specchio davanti, prima di intraprendere l'esercizio fatevi un bel sorriso, ve lo meritate. E se non viene, sforzatevi, un sorriso è il modo migliore per cominciare. Poi potete chiudere gli occhi (prima finite di leggere la spiegazione dell'esercizio) e sentire se l'appoggio dei piedi è saldo, se le spalle sono rilasciate e il respiro non è corto e costipato. In questa condizione, potete iniziare a inclinare il capo a destra e sinistra, ripassando per il centro. Non va fatto in modo irruento o forzando. Solo la testa si muove, non le spalle. La testa non è ruotata, lo sguardo è sempre frontale. Finito l'esercizio, tornate a sorridervi allo specchio.

Secondo esercizio: mantenete sempre il mento alto e questa volta girate il capo guardando a destra e a sinistra, sempre da seduti e con la schiena ben dritta. Restate un po' per ogni lato, quando il mento è in linea con la spalle, inspirate ed espirate almeno 5 volte per ciascun lato.

Passiamo a esercizi molto delicati, che vanno eseguiti con il massimo ascolto onde non aggravare patologie a carico della colonna. Si tratta delle flessioni del capo in avanti e indietro (in altre parole, dire "sì" molto in avanti e poi seguire la linea indietro); in avanti si eseguono portando il mento verso il petto, indietro, portando l'occipite in direzione opposta indietro. Non spostate o piegate la schiena e mantenete le spalle basse.

Ecco, se c'è spondilosi, protrusioni erniali o gravi patologie al tratto cervicale, è bene non tanto evitare questi esercizi quanto adattarli alla singola persona. Se sentite dolore, allentate e rallentate, andate piano. È importante eseguirli da seduti per venire meglio a patti con eventuali giramenti di testa.

 

Prova anche 4 esercizi semplici per il torcicollo

 

Il Qi gong e lo yoga in aiuto della cervicale

Il Qi gong arriva in nostro grande aiuto. Se studiamo i fondamenti di quello che si chiama "palo eretto", la posizione base di meditazione in stazione eretta, con anche morbide e schiena e testa allineata.

Ristudiare la postura vuol dire ascoltarsi daccapo, di nuovo. Questo, più che un esercizio, è una sfida. Dovreste trovare del tempo in cui siete da soli e in pace. Spegnete il cellulare, lasciate andare tutto il resto. Tenete solo in mente che le anche devono essere morbide e caviglia, ginocchia, anca, spalla tracciano un'unica linea. Rilassate tutto e osservate il respiro. C'è una spalla che vuole andare più su o più avanti? Ritrovate delle tensioni che non vi aspettavate? 

Se dovesse incuriosirvi questa pratica, vi consigliamo di cercare in rete qualche scritto su Wang Xiangzhai (1885 - 1963), grande meastro di Yi Quan (boxe della volontà). 

Altra disciplina da cui la cervicale può trarre grande beneficio è lo yogaGomukhasana (Posizione del Muso di Vacca) è tanto utile se eseguita correttamente. In questa posizione le ginocchia dovrebbero esattamente ricadere l'una sopra l'altra, la schiena e la testa dritte e le braccia vanno a cercarsi indietro.

Gomukhasana

 

Anche attraverso la riflessologia facciale si può agire molto sui dolori cervicali

 

Fiore di Bach e pietre per la cervicalgia

Fiore di Bach consigliato (sentitevi sempre prima con il floriterapeuta): Rock Water, che agisce sulla rigidità ("roccia d'acqua", il nome stesso lo rivela). Il dialogo con il floriterapeuta permetterà di comprendere quali associazioni sono più opportune e quale il dosaggio.

Questo fiore è proprio il fiore del "lasciarsi andare", che lavora sulla ridotta flessibilità anche a livello psichico, il fanatismo, la poca malleabilità. A questo corrisponde una rigidità alle spalle, oltre alla cervicalgia e un'espressione non benevola quasi sempre marcata sul volto. Edward Bach trovò questo rimedio presso una sorgente curativa del Galles, dove scorreva acqua di fonte incontaminata. 

Una tripletta di pietre per aiutarvi nel dolore cervicale, nello scioglimento dei blocchi energetici: ambra, azzurrite, crisocolla.

> L'ambra dona chiarezza mentale, equilibrio e fiducia anche negli altri, imparando a scindere e comprendere senza subito giudicare e dare > un'opinione inflessibile tipica di chi accusa la cervicalgia come manifestazione psicosomatica.

> L'azzurrite allevia preoccupazioni, fobie, ossessioni di chi vuol tenere tutto sotto controllo.

> La crisocolla, apre il soggetto a una spiritualità più libra e viva, è una potente fonte di energia vitale, con una spiccata energia femminile di accoglienza e trasformazione, rimuove sentimenti negativi di colpa ben radicati.

 

Un esercizio spirituale per la cervicalgia 

La mente può non governare il corpo ma essere messa al servizio come il potentissimo strumento che di fatto è. I dolori cervicali a livello psicosomatico corrispondono spesso a carico e ansia da controllo, giudizio costante sugli altri e quindi anche verso se stessi.

In molti casi la cervicalgia viene proprio elenacata tra i principali disturbi che sono psicosomatici per eccellenza. Ma quale difficoltà sta di fondo: cuore e ragione non comunicano, non sono in grado di guardarsi e parlarsi con serenità. 

I pensieri in alto e le emozioni dal basso. E il collo nel mezzo. Un collo rigido e dritto, senza elasticità ha bisogno di recuperare il ruolo importante che gli spetta, quello di fare da raccordo tra raziocinio ed emotività.

Un esercizio spirituale multiforme: al mattino, pensiamo tutte le possibilità aperte. Iniziamo a figurarci che la direzione della nostra vita non sia solo una. Iniziamo a sentire flessibilità, visualizziamo un elemento naturale che ci porta a uno stato morbido, fluido, rilassato. In altre parole, ascoltatevi, davvero ritagliate un attimo per chiedervi dove state andando e poi lasciate la domanda senza risposta, sospendete, senza rabbia o altri sentimenti, ad esempio di paura.

 

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