Intervista

Badminton e Moringa: intervista ad Agnese Allegrini

Agnese Allegrini: prima italiana della storia qualificata alle olimpiadi nella disciplina del Badminton, Fiamma azzurra per la Polizia Penitenziaria, allenatrice diplomata presso l'Accademia Mondiale Allenatori di Aalborg, Stella di bronzo al merito sportivo nel 2013 ed amante della Moringa oleifera, dell'alimentazione sana e del benessere

Badminton e Moringa: intervista ad Agnese Allegrini

Originaria di Vignanello, inizia a praticare il Badminton negli anni novanta seguendo la passione della Madre Elia, professoressa di educazione fisica. Nel 2002 ha fatto uno stage di sei mesi in Cina allenandosi con la nazionale per poi approdare in Danimarca nel 2009 dove ha avuto la possibilità di prepararsi con Kenneth Larsen, ex campione danese.

Durante uno dei suoi viaggi in India ha scoperto la Moringa ed è rimasta affascinata dalle numerose proprietà di questa pianta. Ha iniziato ad integrare la sua dieta con la pianta fresca per poi ricorrere agli integratori naturali una volta tornata in Italia.

Salve Agnese, il badminton è uno sport con radici antichissime ed origini orientali. Come e quando è iniziata la tua passione?

Ho iniziato a giocare quasi per caso a 10 anni, nella palestra delle scuole medie di Vignanello, dove mia madre insegnava educazione fisica. All’inizio il Badminton, in realtà, neanche mi piaceva più di tanto, giocavo per distrarmi e soprattutto perché praticamente ai tornei vincevo sempre, soddisfando la mia indole competitiva. 

La passione vera per il Badminton è nata molto dopo, quando nel 2006, a seguito di un brutto infortunio al tendine d’achille, ho dovuto sospendere per un lungo periodo gli allenamenti.  L’allora direttore tecnico della squadra italiana era un danese e, per utilizzare il tempo altrimenti perso, mi ha consigliò di andare in Danimarca, dove un certo Kenneth Larsen, ex campione danese e considerato da molti uno dei più bravi allenatori del mondo, allenava un club ad Aalborg. Con lui, visto che non potevo fare allenamento fisico, avrei perfezionato la tecnica e la tattica, e così è stato! 
Proprio Kenneth mi ha accompagnato per tutta la qualificazione olimpica fino a Pechino

Kenneth per me non è stato un allenatore, ma molto di più, mi ha insegnato che il Badminton non è solo fatica, ma divertimento, divertimento puro! Che una partita, un colpo, un’azione è adesso, come la vita, e che la vita, se la sai vivere, è divertente! Mi ha insegnato che giocare una partita di Badminton è come giocare una partita a scacchi, con la sola differenza che durante l’azione non hai tempo di pensare perché il volano viaggia velocissimo e allora la tattica va allenata, sì, ci sia allena per far fronte alle varie situazioni di gioco, ma senza tralasciare l’istinto. Badminton è fantastico! Devi pensare e allo stesso tempo non pensare. Se pensi troppo sbagli e se pensi poco fai altrettanto. Devi trovare un giusto equilibrio, lo stesso che serve nella vita.

Hai ottenuto tantissimi successi nazionali ed internazionali, cosa ha significato per te essere la prima italiana alle olimpiadi per questa disciplina?

Sono sempre rimasta con i piedi per terra, anche se non è stato facile perché i media ingigantiscono ed esagerano sempre tutto. È vero, il sacrificio è stato immenso, ma se nasci testarda, determinata, competitiva, predisposta fisicamente, con una mamma che la strada per tornare a casa dalla campagna non te la fa fare in macchina ma di corsa, e con tutta una serie di coincidenze che contribuiscono al tuo destino, allora non puoi far altro che qualificarti alle Olimpiadi, diventa quasi inevitabile! 

La sorpresa per me non è stata la qualificazione, già 4 o 5 mesi prima dell’ufficialità, avendo fatto ottimi risultati internazionali e raggiunto una buona posizione in classifica mondiale, avevo previsto tutto. La sorpresa per me c’è stata quando sono entrata nel Villaggio Olimpico, quando ho visto Usain Bolt mangiare a mensa al tavolo accanto, quando sono entrata nel palazzetto dove gareggiavano i pallavolisti realizzando finalmente il sogno che avevo sin da bambina quando guardavo "Mila e Shiro"!!! E' stata un’emozione indescrivibile, davvero, non la posso descrivere. Mi sento privilegiata per questo, e fortunata.

Sei laureata in Scienze Agrarie, che posto occupa la natura nella tua vita? E questo grande amore, incide sulla tua alimentazione?

L’amore per la natura è nato anch’esso quando ero bambina e la responsabile è ancora una volta mia mamma. Sin da piccola mi portava spesso in campagna, dove trascorrevamo molto tempo con gli animali, andavamo alla ricerca di erbe spontanee e facevamo lunghe passeggiate tra gli alberi (chiaramente mamma aveva montato una rete legando lo spago a due alberi di pino per non farmi mancare lo sport). 

Tra sport e natura sono cresciuta in un ambiente sano, lontano dal caos della città e dall’inquinamento. E altrettanto sano è stato il cibo che ho mangiato: niente pesticidi né diserbanti, sempre meglio una mela bucata piuttosto che una integra ma piena di sostanze nocive per l’organismo. 

Anche se come mi insegnano all’università produrre in biologico è costoso e non facile per tutte le colture, e la gran parte dei professori preferisce un approccio di lotta ai patogeni integrata, se posso scegliere io preferisco sempre prodotti bio perché l’alimentazione è chiaramente troppo importante, sia per scopi salutistici che per mantenersi in forma.


Da atleta, durante allenamenti intensi e gare, hai un grande dispendio energetico. Assumi integratori alimentari?

A differenza di quanto si tende a pensare, il Badminton è uno sport molto faticoso. Quello che alleniamo è soprattutto il sistema anaerobico, con i relativi dispendi energetici elevatissimi. 

L’intensità dell’allenamento varia chiaramente in base al periodo dell’anno (di preparazione; pre – gara; ecc ecc) ma l’integrazione alimentare di cui necessita un’atleta professionista, soprattutto nel periodo estivo, è certa!  Spinta dalla voglia di prodotti innovativi e che mi portassero all’ottenimento di performances sempre migliori, ho scoperto la linea di integrazione “ViviMoringa”: è stato amore a prima vista! 

Quando ho letto che la Moringa oleifera è originaria dell’India (pianta che conoscevo già ma della quale non sapevo il nome), che esplica effetti benefici molteplici sull’organismo (è ricchissima di vitamine, sali minerali e aminoacidi, di cui ben 9 essenziali!!) e che esistono già sul mercato integratori naturali a base di questa pianta miracolosa, non ho esitato e ho chiamato subito ordinando 2 confezioni di Vitalint, che mi sembrava facessero proprio al mio caso. È subito nata un’empatia e un’intesa eccezionali, tant’è che adesso mi ritrovo a fare la testimonial dei loro prodotti!

 

Come mai hai scelto proprio la Moringa? Cosa, di questa pianta, ti ha più affascinata?

Oltre alle innumerevoli proprietà di questa pianta, e ai relativi molteplici effetti benefici che ha sull’organismo, ho scelto la Moringa perché preferisco di gran lunga i prodotti naturali.

Si tratta di un prodotto adatto al mondo vegan e senza glutine, e avendo deciso negli ultimi tempi di ridurre la quantità di lattosio e glutine nella mia alimentazione, con l’obiettivo di migliorare ancora di più la mia performance in campo, non potevo davvero chiedere di più. In un unico prodotto ho trovato tutto quello di cui avevo bisogno.

Dopo i tuoi successi sportivi ed essere diventata allenatrice, quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

Penso che la vita mi abbia dato tanto e che sia stata molto generosa con me. Per questo motivo le sono grata. È arrivato il momento per me, adesso, di contraccambiare. Tutto quello che ho imparato, le esperienze di vita e i principi con cui sono cresciuta, vorrei trasmetterli alle nuove generazioni cercando di dare, per quello che posso e che mi compete, anche il mio contributo.

Mi piacerebbe, ed è un discorso che sta già prendendo forma, aprire un’Accademia di Badminton nei pressi di Roma, per insegnare ai più piccoli uno sport sano, onesto, pulito, lontano dalle contaminazioni che derivano troppo spesso dagli interessi  di chi detiene il potere. Mi piacerebbe tenere i bambini lontano da tutto quello che nella mia carriera agonistica ho dovuto sopportare io, a discapito della mia performance, della mia salute psico – fisica e della mia felicità di praticare sport! Facendoli crescere in un ambiente sereno e pulito. 

Oltre a questo, nel cassetto non poteva di certo mancare il sogno che porto dentro da una vita, ovvero quello di abitare in campagna, dedicandomi alla coltivazione di frutta, olio, vino, erbe per tisane e ortive (tutto questo ovviamente in biologico). Anche questo sogno sta pian piano prendendo forma. A breve incominceranno i lavori di ristrutturazione di un casale che ho acquistato da poco alle porte di Roma, dove l’intento è quello di costituire un Bed&Breakfast immerso nel silenzio, nella pace e nella natura. 

A completamento del tutto non mancheranno sicuramente gli animali: gli asini perché sono troppo simpatici e un po’ testardi come me, i cani perché li adoro, i gatti perché sto incominciando a scoprire quanto sono fantastici e chiaramente le pecore, perché oltre ad essere adorabili diserberanno e concimeranno il terreno in modo del tutto naturale.