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Pelle di frutta, cos'è e come si fa

Si può avere la pelle di pesca, ma in questo caso parliamo d'altro! La pelle di frutta è una ricetta tutta mediorientale sana e buona. Di questo snack esiste anche la versione crudista, che fa bene alla salute e regala tanta energia.

Pelle di frutta, cos'è e come si fa

Pelle di frutta, cos'è e come si fa

Mele, pere, pesche, albicocche, ciliegie e fragole che non possono essere spedite dagli agricoltori sul mercato perchè troppo mature, dove vanno a finire? In certi casi saggi, questi alimenti gustosi e saporiti, manna della terra e traboccanti di sole, diventano "pelle di frutta".

Non sapete cos'è? Un ottimo spunto si trova leggendo il libro "Bucce", dell'autrice francese Marie Cochard dove si parla di questa modalità di conservazione e lavorazione della frutta antica, intelligente e perfetta per chi ci tiene a uno stile di vita alimentare naturale al 100%.

Qui si parla in particolare della linea di prodotti "pelle di frutta" distribuiti dalla francese Fwee, laboratorio itinerante che ha anche in progetto la creazione di prodotti "pelle di verdura" alle erbe o alle spezie, che vuole sviluppare l'idea di essiccare particolari vegetali ricchi di zuccheri, come carote, pomodori, barbabietole o zucche.

Ma in realtà, andando a ricercare la sua vera origine, la tradizione della "fruit leather" è mediorientale, in particolare libanese: ecco infatti una pagina in lingua inglese, Rose Water and Orange Blossom, che si occupa di riportare la ricetta originale. Perchè sì, la pelle di frutta si può fare anche a casa, autoprodurre e conservare.

 

Come si fa la pelle di frutta

Per fare la pelle di frutta si può usare frutta di stagione: banane, kiwi, pesche, albicocche, frutti di bosco, fragole, prugne e anche una combinazione e mescolanza degli stessi.

Si prende quindi la frutta scelta, si pulisce e sbuccia per bene e si frulla a crudo; preferibilmente si può anche cuocere, aggiungendovi a piacere spezie come cannella, vaniglia, zensero o miele, ma ache farina di mandorle per addensare e qualche goccia di limone per prevenire l'ossidazione.

Questa purea cotta o cruda che sia, viene quindi stesa su una teglia, protetta da un foglio di carta da forno, creando uno strato di circa tre millimetri. 

Si inforna a 40°- 60°C, fino a quando si ottiene un foglio ben asciutto e dalla consistenza gommosa, che ricorda proprio la pelle. Ci vorranno circa 8-12 ore per questa operazione. Il foglio di pelle di frutta viene quindi tagliato a strisce e arrotolate una per una, servendosi se necessario della stessa carta da forno per agevolare l'operazione.

Si può mangiare così, in simpatiche girelle, o si srotola piano piano e si fa a pezzetti. Si conserva bene in frigorifero per qualche giorno, nel congelatore per un periodo di tempo più lungo. L'alternativa, come illustrato in questo video-tutorial, è utilizzare l'essiccatore elettrico, per cui ci vuole circa un giorno e si realizza una vera ricetta crudista con la frutta.

 

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Pelle di frutta: quando si consuma

La pelle di frutta è un alimento ideale per chi deve ricaricare le pile: anziani, bambini, sportivi. La pelle di frutta è un alimento che, dopo l'essiccazione, diventa almeno il doppio più calorico rispetto alla frutta fresca, quindi un concentrato di energie naturali.

Inoltre, ricca di fibre, favorisce il transito intestinale e serve per rendere più regolare l'appuntamento quotidiano con il bagno. La pelle di frutta si può portare a lavoro e consumare come snack di metà mattina, oppure come spuntino o merenda sana.  

La pelle di frutta viene ora proposta anche in certi ristoranti e da chef particolarmente attenti all'alimentazione sana e naturale per arricchire e decorare piatti o dessert

Foto: shashkina / 123RF Archivio Fotografico

 

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